L'annata 2017 è iniziata con un inverno molto secco, le temperature sono state molto contrastanti, con un gennaio molto fresco e un febbraio piuttosto mite. Così, intorno al 20 marzo è iniziato il germogliamento per i primi Merlot. A metà aprile le fasi fenologiche erano in media dieci giorni avanti rispetto al 2016, simile all'annata del 2014.

Le ultime due settimane di aprile hanno visto due episodi di forti gelate mattutine nel vigneto di Bordeaux. Tuttavia, grazie alla vicinanza dell'estuario, le nostre uve rosse non hanno risentito e hanno prodotto rese soddisfacenti.

I primi fiori sono comparsi con dieci giorni di anticipo rispetto alle date medie registrate negli ultimi vent'anni, e la fioritura e l'allegagione sono avvenute in condizioni molto favorevoli. L'inizio dell'estate ha visto temperature elevate mentre lo stress idrico è diventato evidente, in particolare sui terreni ghiaiosi. Questo fenomeno si è però attenuato con il ritorno delle piogge a fine giugno.

L'estate 2017 particolarmente secca, relativamente soleggiata ma abbastanza fresca nonostante sporadici picchi di temperatura, ha confermato che l'annata continuerà il suo sviluppo precoce fino alla vendemmia. La vendemmia, infatti, è avvenuta tra il 18 settembre e il 5 ottobre, una settimana prima rispetto al 2016.

Con il suo colore rosso granato intenso e le sfumature blu violacee, Lynch-Bages 2017 offre una meravigliosa freschezza, caratteristica dell'annata. L'attacco è morbido, ricco, di buon volume. Esprime una tavolozza aromatica di frutta nera e rossa con note speziate. La meravigliosa maturità di tutti i nostri vitigni ha prodotto tannini di ottima qualità.

La storia di Lynch-Bages, situata nelle terre di "Batges" all'ingresso di Pauillac, è emblematica della regione del Médoc.

Thomas Lynch e il ''Cru de Lynch''

Sebbene ci siano testimonianze del territorio di Bages fin dal 16° secolo, la storia della produzione vinicola della zona inizia proprio nel 18° secolo. Dal 1749 al 1824 il vigneto fu di proprietà di Thomas Lynch, figlio di un irlandese di Galway che lavorava come commerciante a Bordeaux. Thomas Lynch gestiva la terra con saggezza e produceva vini di alta qualità sotto il nome di ''Cru de Lynch''. Nell'ambito della prestigiosa Classificazione del 1855, per l'Exposition Universelle de Paris, il suo vino sarebbe presto classificato come una delle quinte crescite.

''Lou Janou'', il Montagnol

Più tardi, Jean ''Lou Janou'' Cazes, un ''Montagnol'' (termine usato per descrivere i contadini delle austere alte valli dell'Ariège), giunse nel Médoc per guadagnarsi da vivere. Negli anni '30, il generale Félix de Vial, discendente della famiglia Cayrou, affittò il vigneto a Jean-Charles Cazes, figlio di ''Lou Janou'' e contadino dello Château Ormes de Pez a Saint-Estèphe. Cazes ha continuato ad acquistare entrambe le proprietà sulla scia della seconda guerra mondiale. Da allora Lynch-Bages è gestito dalla famiglia Cazes.

L'antica tinaia e la sua testimonianza del passato

L'antica tinaia di Lynch-Bages rappresenta un raro esempio di attrezzatura tradizionale per la vinificazione dell'area del Médoc. Il suo pavimento a doghe, che ha introdotto i vantaggi del design gravitazionale ora utilizzato nelle moderne cisterne, è stato inventato da Skawinski nel 1850.

La straordinaria fatica dei vignaioli

All'epoca l'uva veniva trasportata su un carro trainato da cavalli e poi sollevata con una gru e svuotata in una vasca di legno su ruote e cingoli. Uno o due vignaioli all'interno della vasca hanno quindi pigiato l'uva, facendo defluire il succo attraverso le aperture in tini su entrambi i lati. Sono stati quindi necessari un sistema di funi-puleggia-secchio e non meno di sei lavoratori per rimuovere le bucce d'uva rimanenti dal tino di fermentazione.

Questi straordinari produttori di vino avevano un lavoro duro e piuttosto pericoloso. L'ultimo di loro è stato l'esemplare Xavier Tibur, che ha concluso la sua carriera alla Lynch-Bages nel 1975. La vecchia tinozza Lynch-Bages è aperta alle visite e ti trasporterà in un'altra epoca.