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Vitigni Chardonnay (50 %), Pinot Bianco (50 %)
Classificazione DOCG
Bollicine Jahrgangswein, Millesimato, Millésimé

"La chiave d’interpretazione rimane la struttura piena in un paradigma di inedita razionalità, centro nevralgico di freschezza e pungente mineralità. Intrecci di impalpabile gessosità, sbuffi di cipria, agrumi gialli, mandorla, sale, ginestra e caprifoglio, si leggono come tensione e profondità, un calice autentico, libero pensiero gastronomico. La grazia del sorso è la cifra stilistica imprescindibile, del quale stupisce il graffiante sviluppo verticale in un palato d’autore. Un’etichetta e due numeri: 20 variabili di vendemmia, che provengono da 37 vigneti selezionati. La forza e la bellezza di piante di oltre tre decadi d’età, con radici che affondano nelle molteplici stratificazioni del territorio, per trarne nutrienti distintivi e microelementi unici. La massima espressione della nostra Franciacorta.

Uvaggio Chardonnay 50%, pinot bianco 50%
Origine 37 vigne posizionate in alta collina
Sistemi d'allevamento Guyot - Casarsa - Cordone speronato - Sylvoz
Densità di impianto
Guyot 5000 ceppi/ha – Casarsa 2500 ceppi/ha –
Cordone speronato 5000 ceppi/ha – Sylvoz 3000
ceppi/ha
Resa Da disciplinare (100 q.li/ha)
Resa di vino Meno del 50%
Età media delle viti Oltre 3 decadi
Periodo di vendemmia Iniziata il 14 agosto e terminata il 30 agosto
Vinificazione
Pressatura soffice
Decantazione statica a freddo
Inoculo con lieviti selezionati
Fermentazione di 20 giorni in acciaio inox
Primo Affinamento 7 mesi in acciaio
Stabilizzazione Statica a freddo
Imbottigliamento (tiraggio) Maggio 2019
Affinamento sui lieviti Almeno 30 mesi
Sboccatura Gennaio, marzo, maggio
Affinamento post sboccatura Almeno 3 mesi
Dosaggio Extra brut - 1,5 g/l


Un sorso affascinante fuso in un perlage dinamico che traduce l’essenza della materia in ricercata eleganza, la cui chiave d’interpretazione rimane la struttura piena in un paradigma di inedita razionalità, centro nevralgico di freschezza e pungente mineralità. Intrecci di impalpabile gessosità, sbuffi di cipria, agrumi gialli, mandorla, sale, ginestra e caprifoglio, si leggono come tensione e profondità, un calice autentico, libero pensiero gastronomico. La grazia del sorso è la cifra stilistica imprescindibile, del quale stupisce il graffiante sviluppo verticale in un palato d’autore.

Contadi Castaldi

L'azienda Contadi Cstaldi è nato da un profondo legame col territorio storicamente vocato alla viticultura della Franciacorta. I “contadi“ erano, in epoca medievale, le contee della Franciacorta, piccole unità territoriali rinominate per una produzione agricola di eccellenza. I “castaldi” erano i signori delle contee ai quali veniva affidato il governo delle terre. Il logo Contadi Castaldi è la stilizzazione di un dettaglio della fase di produzione dei Franciacorta: l’affinamento in catasta. Se si osservano le bottiglie a riposo all’interno dei tunnel, il simbolo tondo è la rappresentazione visiva del particolare fondo delle bottiglie destinate ai Franciacorta, mentre il secondo segno riproduce la forma del vuoto che si crea negli interspazi delle cataste. Un accostamento che, rimandando al doppio nome della cantina, pone l’attenzione sul valore del naturale e lento sviluppo di CO2 per raggiungere, attraverso un perlage fine e persistente, le più profonde e ampie sfumature di gusto. Una delle numerose cave presenti sul territorio ha dato vita alla fornace Biasca, l’antico fabbricato che oggi ospita la cantina Contadi Castaldi. Nella seconda metà del novecento, la fornace smise la sua attività e Vittorio Moretti la rilevò per un principale motivo, legato ai ricordi di infanzia della moglie Mariella che in questa fabbrica, appartenuta alla sua madrina, passava i pomeriggi del doposcuola. Quando, negli anni ’80, la Franciacorta è nel massimo del suo sviluppo, Vittorio e Mariella Moretti decidono insieme di convertire la fornace in una cantina. I suoi ampi volumi e le lunghe gallerie di cottura dei mattoni si sono rivelati perfetti per affinare i Franciacorta e per accogliere gli appassionati di vino. Così, l’antico luogo di lavoro ha cambiato la propria funzionalità rivolgendosi alla terra e alla vigna, ma non ha tradito le sue origini mantenendo intatta la sobrietà e lo stile sereno delle aziende agricole lombarde. Una sapiente opera di ristrutturazione, che ha rispettato lo stile dei disegni originali, ha trasformato l’antica Fornace Biasca nella cantina che è oggi. Si sviluppa su 7.000 mq complessivi, il piano di recupero ha previsto un’operazione di restauro conservativo del corpo centrale della fornace con utilizzo del piano terra per la vinificazione e l’invecchiamento, del primo piano per il magazzino del prodotto finito e del secondo piano per ambienti destinati a feste ed eventi, con oltre 300 posti a sedere. Attualmente la cantina coltiva 18 ettari di vigneto. Tutte le etichetta dell'azienda esprimono carattere, tipicità e innovazione, sempre alla ricerca costante di risultati dalla qualità eccelsa.

Metodo Classico

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