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Vitigni Glera ( %)
Classificazione DOCG
Bollicine Jahrgangswein, Millesimato, Millésimé

Colore: Giallo paglierino con riflessi verdolini.
Olfatto: Al naso è fruttato fesco, con note floreali e gradevolmente aromatiche.
Gusto: Al palato è fresco, morbido, equilibrato, vellutato, dalla piacevolissima beva.
Abbinamenti gastronomici: Ideal per antipasti, piatti a base di pesce, sushi e crostacei.

Il numero uno degli spumanti della linea tradizionale DOCG di Bortolomiol. Il numero romano sulla capsula ed il nome “Prior” ricordano come Bortolomiol abbia intuito e creato per primo questo spumante Brut quando il Prosecco di Valdobbiadene era ancora solo Extra Dry.
Prior è il simbolo dello
spirito pionieristico di Giuliano Bortolomiol che ha creduto nel Prosecco di Valdobbiadene (oggi Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG) e nel metodo di spumantizzazione Martinotti - Charmat o metodo italiano.

Sistema di allevamento: Cappuccina modificata.
Produzione media per pianta: 1,5 kg.
Vendemmia: Seconda metà di Settembre.
Resa: 13.000 kg/ha.
Vinificazione: Fermentazione in bianco mediante pressatura soffice a temperatura controllata e con lieviti selezionati.
Presa di spuma: 25-30 giorni.
Affinamento: 1-3 mesi.
Residuo zuccherino: 8 g/l.
Acidità totale: 6 g/l.

Bortolomiol

Documenti della metà del ‘700 attestano l’esistenza di Bartolomeo Bortolomiol, l’avo di cui in famiglia viene tramandato il nome ed il mestiere da generazioni. Bartolomeo per tutta la vita ha coltivato la vite sulle colline di Valdobbiadene trasmettendo ai suoi discendenti l’amore per la terra e l’attitudine a trarne il meglio. La sua lezione è giunta fino a Giuliano Bortolomiol, fondatore dell’attuale azienda spumantistica, che ha sempre creduto nella qualità e nel futuro del Prosecco a denominazione, ed in tal senso ha operato per tutta la vita. Le figlie del fondatore, Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana hanno a loro volta fatta propria questa missione ed, unitamente alla madre Ottavia, hanno investito risorse ed energie sia nella qualità del prodotto che nella creazione di un legame forte con il territorio, guidate da un principio di responsabilità ambientale. Il cambio generazionale ha portato alla naturale evoluzione verso una visione manageriale che ha visto dividersi e specializzarsi i ruoli di gestione tra le 4 figlie di Giuliano, oggi alla guida dell’azienda. Un avvicendamento che ha visto però mantenere intatti i principi della tradizione famigliare: primi tra tutti la qualità del prodotto e la valorizzazione del territorio. L’impegno delle donne Bortolomiol è infatti mirato non solo ad affermare con orgoglio una visione femminile del lavoro, ma soprattutto a portare una nuova femminilità nel mondo del vino, che per le donne Bortolomiol significa prima di tutto maggiore sensibilità nei confronti del territorio. Dai progetti di agricoltura consapevole e sostenibile, ad un’attenzione per tutta la filiera produttiva infatti, la femminilità è divenuta parte dal lavoro quotidiano in azienda, fino ad estendersi ad altre realtà. Il futuro dell’azienda è orientato all’apertura, che non significa solo mirare a interessanti mercati sui quali affacciarsi con la consapevolezza e l’orgoglio dell’elemento distintivo della denominazione, ma anche autentico impegno dell’azienda in importanti progetti a carattere ambientale e umanitario. La qualità dei prodotti Bortolomiol dimostra la forza di questo antico sodalizio tra cantina e conferitori, che si conferma ed arricchisce attraverso le frequenti visite in vigneto, gli incontri-confronto, gli eventi, i corsi di aggiornamento e assistenza tecnica ed i momenti di convivialità in cui vengono ogni anno conferiti speciali riconoscimenti in un clima allegro e piacevole. Per aumentare ulteriormente la qualità è necessario valorizzare la vocazionalità del territorio di produzione attraverso l’adozione delle più appropriate tecniche gestionali nel vigneto e una mirata assistenza tecnica ai conferitori. Ecco perché è stato messo a punto un programma di corsi di aggiornamento e sono state pianificate assistenza tecnica sul campo e supporto alle tecniche di coltura e di difesa. A guidare e seguire i conferitori in questo percorso sono il dottor Giovanni Pascarella ed il team di enologi.

Metodo Charmat

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